Curiosità

Un Passaggio Segreto

Narra una leggenda (ma esistono anche alcune testimonianze orali dei primi anni del secolo scorso) che ai piedi di una torre del castello si apriva un passaggio segreto che, scendendo sino ai piedi del monte, giungeva presso il fiume Candigliano. Questo passaggio, come accadeva in tanti altri castelli, avrebbe avuto la funzione di ultima via di fuga per gli assediati. Un lungo tunnel (quasi due chilometri) nelle viscere del monte che, durante il XIII secolo, avrebbe salvato la vita alla stessa feudataria. Leggenda? Verità?

D. Sacco, I borghi di Rosa e di Bianco, “La provincia dei cento borghi” , Vol.1

(Le immagini a lato sono tratte dal libro “La provincia di Pesaro Urbino” di Oreste Tarquinio Locchi, 1930)

Gheppio

Un curioso ospite viene spesso a far visita al Castello di Naro: è una femmina di gheppio (falco tinnyculus), giovane sentinella che nel tempo è diventata una presenza familiare e perfino rassicurante. Il rapace infatti se ne sta tranquillo, posato su qualche davanzale, osserva dall’alto le colline e i campi, sempre vigile e attento, in attesa di spiccare il volo alla ricerca di prede. Se si è così fortunati da trovarlo appollaiato lo si può osservare per lungo tempo senza che se ne accorga e si spaventi. Un privilegio raro.

Passeggiata al Terzo Ulivo

Per una viuzza non lontano dal Castello si accede ad una piccola passeggiata che si inoltra nel cuore del piccolo bosco del Castello. Alcune panchine per sedersi, trascorrere un momento da soli con se stessi, isolarsi nel silenzio immergendosi nel leggere fruscio delle foglie mosse dal vento e i delicati profumi della natura nascosta del bosco.

L’antica Cisterna

Ubicata all’interno del castello nella parte sotterranea della Sala Conviviale. Questo vano è completamente incassato nella roccia e veniva alimentato dall’acqua piovana raccolta nel cortile interno del Castello che, attraverso un sistema di canalizzazione, veniva immessa nella cisterna mediante due cavità, rappresentando un’insostituibile approvvigionamento di acqua per le esigenze dei suoi abitanti. Oggi è chiusa sotto uno spesso vetro attraverso il quale si può osservare molto bene tutto l’ambiente grazie all’illuminazione interna.

La Neviera

La cantina del Castello in origine era la “neviera” ossia la ghiacciaia, una sorta di cella frigorifera utilizzata nel Medioevo dalle famiglie che abitavano il Castello di Naro. Mentre si scendono le scale si possono ancora osservare sulla parete interna di destra le piccole scannellature prodotte dall’inserimento delle canne che la ricoprivano: un sistema di isolamento termico per la conservazione delle provviste alimentari.